In linea generale la procedura inizia con l’approvazione da parte dell’ufficio tecnico Comunale che dichiara l’immobile di pubblica utilità e conseguente atto amministrativo avvia la procedura di esproprio, eventualmente lo stesso U.T.C. ne può autorizzare l’occupazione temporanea per urgenti motivi.
Successivamente si determina un’indennità provvisoria da corrispondere agli aventi diritto e viene offerta a questi nei modi e nei tempi previsti dalla legge.
A questo punto può verificarsi che:
- Il proprietario avente diritto accetta l’indennità e firma l’atto di cessione volontaria e di conseguenza il Comune provvede ad emettere il decreto di espropriazione per l’immobile.
- Il proprietario avente diritto non accetta l’indennità e, entro i tempi previsti dalla legge, chiede alla commissione regionale una stima appropriata dell’immobile e, se questa risulta congrua, il Comune procedere al pagamento della stessa ed all’emissione del decreto di espropriazione.
- Il proprietario avente diritto non accetta l’indennità stabilita dalla commissione regionale e ricorrere, entro i tempi previsti dalla legge, alla Corte d’Appello territoriale la quale fisserà definitivamente il valore dell’immobile di conseguenza il Comune provvederà al pagamento di detto valore ed emetterà il decreto di espropriazione.
N.B. (Previo il versamento dell’indennità provvisoria su di uno specifico conto, il decreto di espropriazione dell’immobile può essere emesso anche nel caso in cui l’avente diritto non accetti tale indennità e ricorra alla commissione regionale o al giudice).